Davanti alla chiesa di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio a Roma quasi sempre si trova una fila di turisti in coda per entrare. Un turista spesso ha poco tempo e va sempre di fretta, perché a Roma c’è tantissimo da vedere, ma non bisogna lasciarsi scoraggiare e soprattutto non saltare la visita solo per la fila: la chiesa di Sant’Ignazio è una delle più belle e importanti di Roma, e merita di essere visitata.
- il mio consiglio
- la seconda fila all’interno
- audioguide gratuite
- prima siediti sui banchi
- altri consigli per la visita
Ricorda che questa è una CHIESA, un luogo di culto dove tutti sono ben accolti senza distinzioni, ma dove bisogna mantenere sempre un comportamento dignitoso, mettere il proprio smartphone in flying mode e rispettare il silenzio.
il mio consiglio
Il consiglio per evitare di perdere troppo tempo in fila è ovvio: se vedi che la fila è troppo lunga ripassa più tardi. Le ore in cui c’è meno gente sono al mattino presto e la sera tardi. Ovviamente è meglio andare al mattino se riesci: la sera è molto buio. Durante il giorno invece la fila cambia in modo imprevedibile: tante volte ci sono passato davanti e ho visto file lunghissime, per poi trovare solo poche persone anche solo mezz’ora dopo.
Visto che Sant’Ignazio si trova nel cuore del centro di Roma puoi benissimo andare a visitare qualche luogo di interesse nei dintorni (i più vicini sono la Basilica di Santa Maria sopra Minerva, il simpaticissimo elefantino che regge l’obelisco davanti l’ingresso della suddetta basilica, e il Pantheon) e poi tornare più tardi.
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Altro suggerimento sulle file ai monumenti della zona: secondo me non vale assolutamente la pena di fare la fila e pagare il biglietto per entrare al Pantheon, puoi benissimo guardartelo da fuori mentre ti leggi (o ascolti da una audioguida gratuita) la sua storia. Certo l’interno è interessante, specialmente per la cupola, ma ormai è un luogo caotico e rumoroso rovinato dall’overtourism. Se proprio vuoi entrare vale lo stesso suggerimento per la chiesa di Sant’Ignazio: se trovi una fila molto lunga ripassa più tardi.
la seconda fila all’interno
Tornando invece alla fila a Sant’Ignazio: una volta fatta la fila all’ingresso ed entrati nella chiesa si scopre che … c’è un’altra fila all’interno! Quasi tutti i turisti vengono in questa chiesa per farsi un selfie allo “specchio magico” nella navata centrale: è uno specchio obliquo posizionato in modo ottimale per farsi un selfie sullo sfondo della splendida volta affrescata da Andrea Pozzo. Negli ultimi anni questo specchio è diventato famosissimo perché pubblicizzato sui social e riportato su diverse guide e travel blog, ed è questo il motivo per cui si trovano sempre tante file in questa chiesa.
Per evitare di perdere troppo tempo anche all’interno consiglio di applicare lo stesso principio valido per la fila all’ingresso: se vuoi proprio farti un selfie ma quando arrivi la fila è lunga, allora visita prima il resto della chiesa. Per capire e apprezzare meglio le varie opere d’arte vedi anche la guida alla visita della chiesa.
Sia mentre fai le due file, sia durante la visita al resto della chiesa, potresti usare il tempo ascoltando le audioguide gratuite in più lingue: vedi paragrafo seguente.
O meglio ancora: una volta entrato, prima di metterti in fila e prima di metterti ad ascoltare le audioguide, siediti sui banchi, riprendi fiato (visitare Roma stanca sempre), guardati intorno e rifletti su questo concetto importante.
audioguide gratuite
Tutte le volte che entro a Sant’Ignazio vedo sempre una marea di turisti che vagano disorientati per la chiesa, senza apparentemente capire cosa si trovano davanti agli occhi. Così mi è venuta l’idea di pubblicare alcune audioguide, da realizzare in più lingue, e da distribuire gratuitamente tramite questo sito. Progetto ambizioso che richiederà molto tempo e risorse, specialmente perché vorrei distribuirle in una decina di lingue per servire i numerosi turisti stranieri, particolarmente quelli di culture diverse da quella cristiana cattolica.
Prima di iniziare, vorrei valutare l’interesse: se sei interessato, scrivimi una email a
Ripeto che le audioguide saranno assolutamente gratuite, perché credo che la conoscenza debba essere distribuita liberamente. Se apprezzate, mi piacerebbe che i turisti donassero qualcosa ai progetti di sostegno ai poveri, in particolare agli orfani: ho in programma di realizzare piccoli progetti per loro. Le donazioni sarebbero totalmente volontarie, e anche poco sarebbe molto apprezzato.
Fatemi sapere cosa ne pensate: sia cosa vi interesserebbe sentire nelle audioguide, sia se poi sareste disponibili a donare un euro ai poveri o agli orfani.
prima siediti sui banchi
In attesa delle audioguide una prima cosa che consiglio di fare una volta entrati, invece di mettersi subito nuovamente in fila per la foto allo specchio, è di sedersi sui banchi della chiesa. Sedersi, riprendere fiato, e guardarsi intorno.
Seduto sui banchi della navata centrale guardati intorno e chiediti: perché tutto questo? Prima ancora di interessarti alla storia delle opere d’arte e del loro significato (connesso alla vita di Sant’Ignazio e degli altri santi gesuiti, sicuramente molto interessante e istruttivo) PRIMA chiediti: perché? Perché hanno speso tanto tempo e tanto denaro (il cardinal nipote Ludovisi ha speso una notevole fortuna nell’edificazione di questa chiesa, centinaia di migliaia di scudi) per costruire tutta questa meraviglia barocca?
Era solo per fare gli splendidi e impressionare i visitatori? Certo il cardinal Ludovisi aveva stanziato 100.000 scudi perché questa chiesa “per ampiezza e bellezza fosse inferiore a poche”, e lo stile dell’epoca era il barocco, che puntava proprio a colpire e impressionare il visitatore, ma … ma c’era sicuramente anche altro. C’era soprattutto la profonda e radicata convinzione di esaltare Dio e la sua opera, e ovviamente l’opera dei Gesuiti.
Questo è il punto fondamentale: loro ci credevano sul serio. Con “loro” intendo i gesuiti dell’epoca. Ignazio di Loyola credeva fermamente in Dio, talmente tanto da essere “pazzo di Dio” (e dai racconti e dai suoi stessi scritti appare quasi un esaltato). Quale che sia la nostra idea sulla fede, quale che sia il nostro parere su come la fede cristiana è stata diffusa nei secoli passati (a volte con la violenza, troppo spesso con vomitevole ipocrisia e corruzione del clero dominante) rimane il fatto che l’intensità della fede di Ignazio e dei suoi discepoli oggi da alcuni punti di vista è invidiabile. Loro ci credevano sul serio, credevano intensamente.
… noi invece oggi in cosa crediamo?
La società moderna ci porta a non credere in niente.
Tu in cosa credi?
Ti poni mai le domande esistenziali? Come è stato creato l’universo? E se l’universo è infinito … “dentro cosa” sta questo infinito? Cosa c’è dopo la morte?
Invece di metterti subito in fila per un selfie allo specchio magico puoi invece sedere sui banchi e pensare al tuo rapporto col trascendente. Oppure guardati intorno e rifletti sul pensiero che ti ispira ciò che vedi intorno a te. Qualsiasi pensiero sia.
Non ci sono risposte giuste o sbagliate. In particolare nessuno conosce le risposte a quelle domande elencate prima (e a molte altre domande esistenziali). Nessuno lo sa. Di conseguenza si potrebbe dedurre che nessuno dovrebbe venire a farci prediche su cosa pensare.
A tal proposito non mi fraintendere: io non scrivo questo per evangelizzare (cioè convertire al cristianesimo predicando il Vangelo). Io sono ghibellino (sostengo l’autorità dello Stato laico e sono contrario al potere temporale della Chiesa) e non voglio convertire nessuno. Però sono fermamente convinto che è fondamentale credere in qualcosa: è necessario per dare un senso alla propria vita. E va benissimo anche credere che non esiste nessun Dio, nessuno Spirito creatore, comunque si voglia nominare. Ma è fondamentale chiederselo. E se la risposta è “no, io non ci credo, sono tutte cazzate”, bene, benissimo. Hai trovato una tua risposta. Poi però bisogna trovare qualche altro principio etico o morale in cui credere, altrimenti si vive una vita che porta passo dopo passo alla disumanizzazione. Netflix e Amazon non possono dare la felicità, qualche bella vacanza ogni tanto nemmeno. Guardare negli occhi i propri figli può dare felicità vera, ma ai propri figli bisogna trasmettere valori saldi in cui credere, altrimenti non cresceranno bene.
Dunque: esiste Dio? Si? No? Tu ci credi? Ognuno arriverà ad una sua risposta. Ma è fondamentale porsi la domanda. Specialmente in questi tempi di grave crisi morale e sociale. E’ fondamentale pensare (ogni tanto) alla morte, per dare senso alla vita. L’unica preziosissima vita che abbiamo.
Le chiese sono il luogo costruito dall’uomo per incontrare Dio, quindi sono il luogo giusto per porsi queste domande. Sentendoci liberi di dare la nostra risposta. Anche “non lo so, non ne ho idea, non so che pensare”, oppure “io non ci credo che esiste il Dio dei cristiani, e anche sugli altri dei sono poco convinto”. Riflettere sul male del mondo spesso porta a non credere più in Dio. Nessuno ha la risposta giusta, ma è fondamentale che ognuno rifletta ogni tanto per trovare la propria risposta.
Le chiese sono un ottimo luogo dove riflettere su queste risposte. Io personalmente preferisco le chiese romaniche, o la natura possente e incontaminata delle Alpi, ma anche le chiese barocche di Roma possono portare ispirazioni interessanti.
Chi ti suggerisce di visitare le chiese solo per farti dei selfie vuole che tu non ti poni queste domande fondamentali della vita. Vuole che tu non credi in nulla, perché così sarai più facilmente controllabile, e sarà più facile venderti qualsiasi cosa.
altri consigli per la visita
Questo sito è tutto dedicato a guide e consigli (in più lingue) per visitare Sant’Ignazio a Roma.
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Sono un ingegnere appassionato di viaggi, storia, cultura e tecnologia. Pubblico online una serie di siti internet su diversi temi: Intelligenza Artificiale, religione, viaggi, consigli per acquisti consapevoli, riflessioni sul futuro della società umana.
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